Venerdì scorso in una scuola nel Quebec, ovvero la Collège Nouvelles Frontières, un gruppo di circa 100 ragazzi si è presentato con indosso la gonna della divisa femminile per protestare contro la mascolinità tossica e l’omofobia. Zachary Paulin, fautore della protesta, aveva espresso ai suoi compagni la volontà di andare a scuola con la gonna come protesta in quanto le ragazze sono tenute ad indossare una gonna non più corta di 10 cm sopra il ginocchio invece per i ragazzi non c’è nessuna regola riguardante l’abbigliamento, neanche per quanto riguarda la lunghezza dei pantaloncini estivi.
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Il ragazzo è rimasto molto sorpreso quando il venerdì ha visto che tutti i suoi compagni avevano aderito alla sua protesta e ha affermato alla CBC: “Sapevo che sarebbe stato un grande movimento, ma non così grande. Sono rimasto piacevolmente sorpreso”. Zachary spiega la protesta sul suo profilo Instagram: “Fondamentalmente, il fatto che un ragazzo indossi una gonna è un segno di resilienza, solidarietà e sostegno alla battaglia intersezionale per l’uguaglianza di genere, il doppio standard nel modo in cui la società considera le nostre donne e uomini è palese. Se una donna decide di indossare un completo o pantaloni, vestiti associati alla mascolinità, non è un grosso problema. Ma nel momento in cui un uomo farà qualcosa di lontanamente femminile, che si tratti di mettere lo smalto per unghie, il trucco o, nel nostro caso, una gonna, le dita sono puntate e viene insultato. La gente dirà che non è un ‘vero uomo’ e assumerà automaticamente la sua sessualità.”
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Il ragazzo con la sua protesta voleva esprimere un messaggio chiaro contro tutte le forme di discriminazione: “Siamo nel 2020, dovremmo avere una mentalità aperta: e tutti lottare per porre fine alla discriminazione, all’omofobia e al sessismo. Questo è ciò che rappresentano le nostre gonne.”
La protesta è stata accolta dai professori che hanno preso spunto dalle parole del ragazzo per parlare in classe di argomenti come l’omofobia e i diritti degli omosessuali.