“Dicono che non ci sono calciatori omosessuali, ma come si può trarre una conclusione simile? Io ho giocato nei due maggiori campionati al mondo, ho partecipato alle coppe europee e anche alla Coppa del Mondo e non ho mai giocato o affrontato un calciatore che fosse dichiaratamente gay. Questo perché, è chiarissimo, il calcio professionistico allontana gli omosessuali, mette pressione sui ragazzi a non esternare il proprio amore” queste le parole di Albin Ekdal, centrocampista della Sampdoria in una recente intervista rilasciata a Sportbladet.
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Il calciatore prende una posizione decisa contro l’omofobia: “Insulti e omofobia li spingono a non fare coming-out o, peggio ancora, a smettere di giocare. Dovremmo imparare dal calcio femminile: le ragazze hanno una mentalità molto più aperta della nostra”. E ancora: “Dobbiamo aiutare chi pensa di mollare per non essere deriso, perché magari ha sentito la parola fro*io utilizzata come un insulto, a non farlo. E questa non deve essere una responsabilità del singolo, ma mia, nostra, di tutti quanti, affinché diventi normale e non un atto di coraggio. Dovrebbe essere facile dire di essere innamorati di qualcuno, ma non è così e per questo non posso fare altro che dare il benvenuto a tutti nel mondo del calcio e anche gli altri non possono fare altrimenti. Se lo facciamo tutti assieme in ogni occasione possibile, ad ogni viaggio in bus, in trasferta, in qualsiasi spogliatoio, non ci sarà più questo problema in futuro”.
I numeri parlano chiaro, nel mondo del calcio professionistico sono solo 8 i calciatori che hanno parlato apertamente della loro omosessualità.