Il più alto numero di esecuzioni dal 2016. In Arabia Saudita sono state condannate a morte 37 persone, una è stata crocifissa.
LEGGI ANCHE: Il sultano del Brunei risponde alla Ue: «Ecco perché gay sono da lapidare»
Secondo Amnesty, nella lista dei 37 condannati almeno 11 erano uomini accusati di spionaggio e condannati dopo un processo ingiusto, altri 14 erano accusati di aver partecipato a manifestazioni contro il governo nel 2011-2012 e 5 di questi uomini erano omosessuali. Secondo Amnesty però le confessioni dei crimini sarebbero state “strappate” con la forza utilizzando la tortura, infatti uno dei cinque uomini ha ammesso di aver fatto sesso con 4 dei presunti terroristi, anche loro condannati. In quattro mesi sono state eseguite già 100 condanne a morte, contro le 149 del 2018.
“Questa esecuzione di massa mostra ancora una volta e in modo agghiacciante il profondo disprezzo delle autorità saudite per la vita umana e l’uso della pena di morte come strumento di repressione politica contro la minoranza sciita del paese” a parlare Lynn Maalouf, direttrice delle ricerche sul Medio Oriente di Amnesty International.