Milano. Chiara e Federica, una coppia di ragazze lesbiche, sono in cerca di una casa nel capoluogo lombardo.
Trovano l’appartamento giusto e sembrava non ci fossero problemi qualora avessero voluto trasferirsi anche subito. Poche ore dopo, invece, tutto cambia.
“Dopo tante ricerche tra agenzie, siti internet e privati finalmente avevamo trovato la casa giusta per noi, vicino alla metro. Chiamiamo perché interessate, diciamo da subito di essere una coppia, dato che tutti facevano riferimento al letto matrimoniale, fissiamo un appuntamento e andiamo a vedere la casa”.
Ci avevano detto che non ci sarebbero stati problemi qualora volessimo trasferirci subito. Successivamente chiamiamo per confermare la casa la sera stessa e ci viene detto con nonchalance che la casa sarebbe stata affittata a una sua «amica» che era già da mesi interessata e che quindi preferiva affittarla a lei.
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A questo punto le ragazze decidono di capire esattamente quello che sta accadendo e chiedono aiuto a un’amica:
D’accordo con una nostra amica abbiamo deciso di chiamarla spacciandoci per Francesca, una ragazza che cercava casa con il proprio ragazzo. Lei non solo si è resa disponibile nell’affittarla immediatamente, ma era anche disposta a trattare il prezzo.
Le ragazze tentano così l’ultimo approccio con la proprietaria…
Dopo questa batosta, decidiamo un’altra volta di richiamarla, ovviamente con il nostro numero telefonico e non utilizzando il privato, cercando di chiarire questa situazione. Lei ci conferma che la casa era ormai già stata affittata a questa sua amica e quando le dico «Ah, davvero? Strano perché oggi una mia amica l’ha chiamata per l’appartamento…», lei, da grande donna, ci ha chiuso il telefono in faccia bloccandoci ovunque.
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