Una sentenza storica quella che è stata votata a maggioranza dalla Corte Suprema degli Stati Uniti e che stabilisce che nessuna persona potrà più essere licenziata perché gay o transgender.
“Un datore di lavoro – si legge nella sentenza – che licenzia un individuo per il fatto di essere omosessuale o transgender licenzia quella persona per caratteristiche o azioni che non avrebbe messo in discussione nei membri di un sesso diverso. Il sesso svolge un ruolo necessario e indiscutibile nella decisione, esattamente ciò che il Titolo VII vieta”.
LEGGI ANCHE: Matera, proprietario minaccia inquilini: “Siete gay, via da casa mia”
LEGGI ANCHE: Il leghista Giovanni Ceccaroni: «Le donne sono cagne, i neri scimmie e i gay pedofili»
La sentenza afferma quindi che il Civil Rights Act protegge le persone non solo dalle discriminazioni sulla base di religione e razza ma anche da quelle basate sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere.
Nella maggior parte degli Stati Uniti fino a oggi non c’era una legge che proteggesse gli oltre 8 milioni di lavoratori LGBT+ dalle discriminazioni sul posto di lavoro.