Danimarca al centro delle polemiche in queste ore. Il mondo del calcio sta dando il peggio di sé.
Nelle ultime partite del campionato di calcio Danese l’attaccante del Copenaghen Viktor Fischer, classe 1994, è stato preso di mira ripetutamente con insulti omofobi dai tifosi della squadra avversaria.
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Il ragazzo ha dichiarato quanto segue ai microfoni di aTV2: “Ho sentito diversi cori contro di me, che mi definivano omosessuale. Ma non è questo il problema. Non me ne frega niente se mi chiamano in un modo o nell’altro. Il problema è che la parola omosessuale viene utilizzata come insulto. Questa è una pessima cultura per i giovani e in generale per tutti coloro che entrano in uno stadio per assistere ad una partita di calcio. C’è un problema culturale nel calcio, che si basa sul solo essere duri, sul silenzio, perché questo ti renderebbe forte. Ma non si tratta di essere uno sportivo forte. Riguarda la cultura degli stadi che devono essere migliori. Riguarda il fatto che omosessuale non è un insulto. Non avrebbe mai dovuto esserlo e soprattutto nel 2019, in Danimarca, non dovrebbe più esserlo”.
Anche la federazione calcistica danese ha sostenuto Fischer dichiarando: “L’omofobia non deve avere posto né dentro né fuori dal campo. È fondamentale che i giocatori che subiscono molestie di qualsiasi tipo reagiscano e lo facciano presente. Fischer lo ha fatto e merita rispetto. Il calcio è per tutti, indipendentemente dalla sessualità”.
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Ci auguriamo di non assistere più a scene del genere. Tra cori razzisti, frasi sessiste e insulti omofobi, il mondo del calcio non sta dando uno spettacolo edificante ai nostri giovani.