Dilloagiulia.it nasce il primo sito web in Italia dove le vittime di omotransfobia possono lasciare una testimonianza in anonimo degli abusi subiti, mostrando agli italiani come la discriminazione
nei confronti delle persone LGBT+ sia un problema più grave di quanto si pensi.
La campagna è finanziata dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Brescia tramite il progetto europeo Call It Hate (www.lgbthatecrime.eu) e sviluppata con il supporto dell’agenzia Studiomeme.
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#nientedistrano e #donotcover sono le due campagne iniziate il 14 ottobre; la prima ha l’obiettivo di combattere i pregiudizi nei confronti della comunità trans, promuovendo la conoscenza dell’identità di genere e superare lo stereotipo del sex worker. Mentre la seconda incoraggia le persone LGBT+ a denunciare episodi di violenza, fisica o verbale, di cui sono state vittime o testimoni, superando i sentimenti di paura e disagio nei confronti di un sistema che rende complicata la denuncia stessa.
In contemporanea è stato lanciato il sito dilloagiulia.it che rappresenta il fulcro di tutta la campagna: raccoglierà le testimonianze anonime delle vittime di omotransfobia, per dimostrare che le denunce ufficiali (appena 63 in tutto il 2017) non corrispondono a quelle reali.
Il sito contiene anche un vademecum per sapere come comportarsi in caso di violenza, consigliando
sempre e comunque la denuncia alle autorità. Fino a quando non ci sarà una legge che condanni l’omotransfobia come crimine d’odio, il sito sarà una finestra aperta 24h su 24 su un mondo di
violenza sistematicamente ignorata.
E’ stato inserito anche un timer: più passano i secondi, più il nostro Paese tarda ad essere
pienamente civile; oltre al timer un counter registrerà i numeri di ogni testimonianza,
mettendoli a confronto con il dato statistico delle sole 63 denunce ufficiali.