In Canada si riaccende la discussione sulla legge contro le terapie riparative che vietano di effettuare consulenze e psicoterapie per annullare il desiderio e l’attrazione verso persone dello stesso sesso.
Il primo Ministro Justin Trudeau ha affermato: “La terapia di conversione è dannosa, degradante e non ha posto in Canada. Spero che tutte le parti facciano la cosa giusta sostenendo questo disegno di legge”. Non tutti sono d’accordo con il Ministro, infatti Wilna Van Beek lancia un appello per fermare questa legge e chiede che le teorie di conversione continuino ad esistere.
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Wilma è una ex lesbica che ha scelto di abbandonare lo “stile di vita omosessuale” tramite queste terapie, che ha affermato: “Non avrei potuto avere molto dell’aiuto che ho ricevuto se il governo seguisse la sua intenzione di vietare le consulenze per superare le attrazioni dello stesso sesso” – continua la Van Beek – “È stato un viaggio lungo e a volte doloroso, la prima cosa è stata la parola di Dio, la seconda la conversione a Cristo e poi la terza è stato riuscire a parlare con qualcuno di quello che stava succedendo nel mio cuore. Questo è stato utile e non dannoso”.
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La donna nel video sponsorizzato da LifeSiteNews e Campaign Life Coalition, associazioni pro-vita e pro-famiglia del Canada, afferma che durante le sue relazioni con le donne sentiva di allontanarsi sempre di più da Dio. Un giorno però è esplosa urlando: “Dio, ho bisogno che tu mi cambi. Ho bisogno che tu mi aiuti, perché non posso, e non voglio vivere più senza la tua presenza nella mia vita”. Da quel momento Wilna ha cominciato il suo percorso di conversione durato 18 anni circa. Il messaggio di Wilna e altri 4 ex omosessuali è stato indirizzato al governo al fine di promulgare le terapie di conversione annullando i progressi fatti in Canada riguardanti i diritti LGBT+ e annientando il lavoro di Trudeau che vuole criminalizzare le teorie riparative, uno dei punti del suo programma elettorale.