A causa di alcuni esponenti dei partiti di destra, la legge contro l’omobitransfobia sta aspettando di essere approvata in Senato con notevoli ritardi. In primis Lega e Fratelli d’Italia. Il leader del carroccio, dopo il rinvio dell’approvazione del DDL Zan, ha infatti commentato che “non servono nuove norme, ma occorre applicare severamente quelle che esistono già”.
Ad esultare non è solamente la Lega ma anche il noto senatore Simone Pillon:
Anche per oggi niente DDL Zan, ne parleremo più avanti con la speranza che prevalga il buon senso. Le valutazioni sull’incardinamento di leggi ideologiche inutili e divisive possono aspettare.
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Sui social è scoppiata la polemica e in prima linea a fianco della comunità LGBT+ troviamo Elodie che non appena saputo dell’ostruzionismo al DDL Zan ha commentato, riferendosi al senatore Pillon e alla Lega, “Siete indegni, questa gente non dovrebbe essere in Parlamento!”.
Anche Fedez ha postato un video sul suo profilo Instagram riferendosi direttamente a Simone Pillon, spiegando come suo figlio Leone giochi con le bambole e che per lui non sia assolutamente un problema:
Non mi desterebbe alcun tipo di turbamento anche se un giorno dovesse truccarsi, mettersi il rossetto, la cosa che invece mi destabilizzerebbe è sapere che vive in uno stato che non tutela il suo sacrosanto diritto di esprimersi come vuole, cercano di arginare le dinamiche discriminatorie e violente che molto spesso si verificano nel paese, questa per me è una priorità!”
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@SimoPillon non è mai tardi per iniziare un percorso di terapia che la aiuti a comprendere l’importanza dell’altro, il diritto dell’altro a essere chi vuole(liberamente) e il dovere di uno stato a tutelarne la libertà. #omotransfobia
— Levante (@levantecanta) March 31, 2021
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Infine Levante, che si è schierata contro l’omobitransfobia replicando via twitter:
Non è mai troppo tardi per cominciare un percorso di terapia che la aiuti a comprendere l’importanza dell’altro, il diritto dell’altro a essere chi vuole (liberamente) e il dovere di uno stato a tutelarne la libertà.