Nascerà a breve l’associazione “I colori della libertà” in difesa dei diritti delle persone Lgbtq, ma anche delle donne vittime di violenza. Francesca Pascale, 35 anni e da 15 insieme a Silvio Berlusconi, ha deciso di battersi per una società migliore. Il primo post del suo profilo Instagram, aperto da qualche settimana, la ritrae infatti seduta su una panchina arcobaleno e, in uno più recente, si legge: «Finché due uomini che si baciano fanno più scalpore di un uomo che picchia una donna, ci sarà sempre qualcosa in questo mondo per cui vale la pena combattere mettendoci la faccia».
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La first lady da anni è iscritta all’Arcigay e ora difende la bandiera rainbow e la parità di genere: «Non amo i paletti per definirmi, non ho mai detto di essere eterosessuale né di essere gay», così risponde a chi sostiene che sia lesbica. Qualche settimana fa ha preso le distanze da quella che è la destra estrema, che non difende i valori liberali nei quali si riconosce: non era presente, infatti, in piazza San Giovanni a Roma quando sono saliti sul palco Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Berlusconi. «Non condivido il sovranismo e aborro gli estremismi. Mi fa paura vedere che l’asse della coalizione si stia spostando verso destra. Mi preoccupa che nel 2019 ci sia ancora da combattere per affermare i diritti e le libertà di ciascuno, compresa quella di vivere senza pregiudizi il proprio orientamento sessuale», ha dichiarato alla giornalista del Fatto Quotidiano, Francesca Fagnani. La fidanzata del presidente, infatti, ha dovuto subire discriminazioni e umiliazioni di vario tipo: anche quella di essere chiamata “la badante”.
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Tra lei e Silvio, infatti, ci sono 49 anni di differenza ed è un attimo pensare che sia una questione puramente economica. Eppure, nonostante le malelingue, sono da 15 anni insieme: «È difficile credere nell’amore, ma è da tanto che siamo una coppia e se fosse una relazione di puro calcolo sarebbe già finita». A Villa Maria (la residenza della first lady a pochi passi dal quartier generale del Cavaliere ad Arcore), tra Dudu e gli altri cani che sono come suoi figli, si scopre una Pascale a disagio con Salvini, lontana dalle idee di una destra radicale e che sta per fare nascere la sua associazione. E, tutto questo, è quanto di più lontano all’immagine stereotipata di una bambolona arrampicatrice sociale. Forse, gli occhiali con cui guardiamo e giudichiamo il mondo hanno davvero bisogno di una bella pulita, in modo da togliere la patina di maschilismo e pregiudizi con cui rischiamo di catalogare le esperienze fuori dal comune.