Il virus non viene eliminato ma bloccato, evitando così il contagio fra partner. In pratica viene azzerata la carica virale. E’ il risultato di una ricerca europea, durata circa 8 anni su quasi 1.000 coppie omosessuali che hanno fatto sesso senza usare protezioni. In tutti i casi uno dei partner era negativo all’Hiv mentre l’altro era sieropositivo e in terapia antiretrovirale soppressiva (ART). Per tutta la durata della ricerca i partecipanti sono stati sottoposti ad esami e non si sono verificati casi di trasmissione della malattia.
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«Lo studio, condotto su un migliaio di coppie omosessuali in cui uno dei partner era sieropositivo, ma in cura con i farmaci, ha preso in considerazione oltre 76mila atti sessuali a rischio di trasmissione del virus. Ebbene, non si sono verificati contagi» spiega Andrea Antinori, direttore dell’Unità Operativa Immunodeficienze Virali dell’Ospedale Spallanzani di Roma e fra gli autori dello studio.
I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista scientifica Lancet, sono molto importanti per l’eliminazione del virus Hiv. Viene confermata la necessità di trattare i pazienti sieropositivi il prima possibile, non solo perchè le cure aumentano la loro sopravvivenza ma anche perchè così possono interrompere la trasmissione del virus. Purtroppo ancora oggi molte persone non sanno di essere sieropositive e arrivano alla diagnosi quando la malattia è già in stato avanzato. L’obiettivo, dunque, è racchiuso nello slogan «test and treat». Cioè «fai la diagnosi della malattia» con i test che dovrebbero essere sempre più diffusi e poi «cura subito». Soltanto in questo modo si può pensare di eliminare la trasmissione del virus.
«I nostri risultati – affermano gli autori – danno la prova conclusiva che il rischio di trasmissione tramite rapporto sessuale quando la carica virale è soppressa è effettivamente zero. Questo potente messaggio può aiutare a far terminare la pandemia prevenendo la trasmissione dell’Hiv e combattendo lo stigma e la discriminazione che molte persone con Hiv devono affrontare».