Il Vaticano respinge la teoria di genere e la genitorialità tra persone dello stesso sesso durante il mese dell’orgoglio gay.
In un documento di 33 pagine intitolato “Maschio e femmina li creò” – pubblicato dalla Congregazione per l’educazione cattolica Lunedì scorso – si afferma che l’identità di genere non è un costrutto sociale e che nessuno può cambiare il proprio genere.
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Si legge: “Questa ideologia ispira programmi educativi e tendenze legislative che promuovono idee di identità personale e intimità affettiva che creano una rottura radicale con l’effettiva differenza biologica tra maschio e femmina”. Il documento – che mira a offrire una guida alle scuole cattoliche sulle questioni transgender – dice anche che esiste una “crisi educativa, specialmente nel campo dell’affettività e della sessualità”. Continua: “Questa oscillazione tra maschio e femmina diventa, alla fine della giornata, solo un’esibizione “provocatoria” contro i cosiddetti quadri tradizionali e, di fatto, ignora la sofferenza di chi deve vivere situazioni di indeterminazione sessuale”.
Sebbene il documento affermi che la Chiesa condanna fermamente qualsiasi “bullismo, violenza, insulti o discriminazione ingiusta dei bambini” in base ai loro specifici caratteri (quali bisogni speciali, razza, religione, tendenze sessuali ecc.)” Rafforza favorendo i bambini che crescono con un padre e una madre. Il Vaticano sostiene che ci deve essere la libertà di non essere d’accordo con le opinioni prevalenti sul genere come costruzione sociale dell’Occidente.
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Pronta la risposta di Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center: “Riteniamo molto grave la pubblicazione del documento diffuso oggi dal Vaticano che indica alle scuole ed università cattoliche come discriminare le persone trans, lesbiche e gay, negandone l’esistenza ed indicandole come sbagliate. Le scuole e le università cattoliche in Italia devono rispettare le leggi dello stato, e queste indicazioni creano un clima discriminatorio verso gli studenti lesbiche gay e trans, oltre a farli sentire sbagliati. I dati del nostro numero verde Gay Help Line 800713713, e le recenti ricerche in materia, indicano che al primo posto nelle scuole vengono discriminati gli studenti lesbiche, gay e trans, pertanto tale indicazione pedagogica per le scuole cattoliche aumenta solo tali discriminazioni e va contro la Legge del 2015 denominata Buona Scuola, la normativa antidiscriminazione sia Europea e sia Italiana. Per questo chiediamo l’intervento del Presidente del Consiglio Conte, al fine che tale indicazione pedagogica sia vietata nelle scuole parificate italiane, le quali devono rispettare prima di tutto le leggi italiane.”