Nell’arco della mia vita mi è capitato spesso di trovarmi nella situazione di dover spiegare a determinate persone le varie sfumature della comunità LGBT+, nella quale la lettera B sta per “bisessuali”. Se gli omosessuali sono attratti dallo stesso sesso e gli eterosessuali da quello opposto, i bisessuali da cosa lo sono? Dagli animali? Dai personaggi dei cartoni animati? No, anche perché nel primo caso si parla di zoofilia ed è punibile legalmente. Assicuro che nell’essere bisex non c’è nulla di illegale o eticamente scorretto. Questa categoria di persone è semplicemente attratta sia dal genere femminile che da quello maschile, non sempre in egual misura. Nell’80% dei casi, dopo aver pronunciato queste semplici parole, arrivano in risposta i seguenti luoghi comuni:
1- Ma è impossibile, non esistono!
2- Sono solo omosessuali repressi.
3- Sono solo eterosessuali confusi.
Ultimamente tento di assecondare il bigottismo di tali affermazioni raccontando una bellissima leggenda (ironica) che lessi tempo fa su Instagram. Il discorso è pressappoco questo:
“Ma sì, sono creature mitologiche! Sai, si dice che nell’antichità un uomo gay sposò una donna lesbica e nacque un bambino bisessuale. Visse felice la sua infanzia, ma nell’adolescenza iniziò a sentire che qualcosa gli mancava. Un giorno i suoi amici, un uomo ed una donna etero, un gay ed una lesbica, gli fecero notare che lui non esisteva. Da allora vaga giorno e notte in piena crisi d’identità, mietendo vittime e facendole quindi diventare bisex. La leggenda narra che fermerà la sua furia solo quando il mondo crederà nella sua esistenza.”
La cosa divertente è che le persone che mio padre definisce “braccia strappate all’agricoltura” non solo credono in questa balordaggine, ma fingono pure di essere già a conoscenza di questa “leggenda” sottolineando nuovamente l’impossibilità dell’esistenza di questi “esseri mutanti”.
Onestamente non vedo perché siano presenti tutti questi scetticismi fra la popolazione mondiale. Insomma, dove sta il problema? I bisessuali ci sono e sono persone normalissime. Se ancora non siete convinti di ciò, vi invito ad andare a leggere qualche storia della rubrica “B your story” nel sito “B proud” (fra l’altro magnifico gioco di parole fra la B di bisessualità e l’espressione inglese “be proud”, ossia “essere orgogliosi”).
Le persone bisessuali spesso tendono a nascondersi, non tanto per paura del giudizio altrui, ma soprattutto per non cadere nei luoghi comuni alquanto diffusi. E possono essere di qualunque età, infatti qualcuno potrebbe aver scoperto di esserlo presto, ma non per questo dev’essere preso meno sul serio. Ad esempio conosco una ragazza di quindici anni che a tredici ha avuto le prime esperienze omosessuali e i primi dubbi.
La chiamerò M. M era in terza media, aveva cambiato scuola e aveva conosciuto decine di persone nuove. Per quanto fosse una ragazza avanti coi tempi e abbastanza matura per la sua età non aveva ancora dato il primo bacio. Fra i nuovi compagni c’era una ragazza bionda, tipico maschiaccio dalle felpe informi di due taglie più grandi, accanita giocatrice di calcio e appassionata di Star Wars che chiamerò L. Incredibilmente divennero amiche nonostante le innumerevoli differenze. Una sera, al compleanno di un compagno di classe, si misero (come bravi tredicenni strapieni di ormoni) a giocare ad “obbligo o verità” dove la parola “obbligo” sta quasi sicuramente per bacia tizio, bacia caio… detto in poche parole, L bacia M (a stampo, senza lingua, nulla di erotico), si leva il boato di “OHHH” e BOOM! M si trova catapultata in un circolo di ansie e paranoia dovute al fatto che il primo bacio l’aveva dato ma ad una ragazza, credeva davvero di provare qualcosa per lei e “Oh mamma, sono lesbica. Come lo dico ai miei amici? E AI MIEI GENITORI?! No, piuttosto non lo dico.” E fece proprio così, infatti fino al 15 luglio di quell’anno fu una lesbica non dichiarata. Ma in quella data arrivò la svolta, il primo ragazzo, che chiamerò A, manifestò qualche attrazione per lei. Si trovarono a mangiare una pizza dopo aver finito il centro estivo (M era convinta non ci fosse nulla di strano nel cenare con un amico, passeggiare vicino al fiume all’unica luce della sua sigaretta). Successe in un secondo, A si avvicinò, posò le sue labbra su quelle di M e SMACK! un bacio più passionale di quello con L, ma altrettanto dolce.
Da allora M ha avuto infinite cotte maschili e femminili e vive la sua vita da bisessuale felicemente.
In ogni caso ho deciso di trascrivere sette adorabili frasi che potete utilizzare per far imbestialire un bisex (esperienze personali e non). Non farò nomi, anche perché alcune di queste perle sono state prese da internet o raccontatemi da amici.
x: “Io non credo esistano persone bisex.”
io: Classica affermazione di una persona poco acculturata che vive in una scatola in mezzo al nulla.
x: “Come fai a dire che sei bisex se non sei mai andata a letto con una ragazza?”
io: “Come fai a sapere di essere etero se non hai ancora perso la verginità?”
x: “Chissà a quante ammucchiate/cose a tre partecipi!”
io: “Scusami!?”
x: “I bisex tradiscono sempre, a loro va bene tutto!”
io: “Già, era una clausola nel contratto che ho firmato per diventare bisessuale.”
x: “Sì ma ti piacciono di più i maschi o le femmine?”
io: “I procioni.”
x: “Puoi dire che sei etero?”
io: “No.”
x: “E’ solo una fase.”
Qui mi limito a sorridere ed annuire.
Consiglio vivamente di non utilizzare queste frasi a sproposito perché potrebbero nuocere gravemente alla salute.
In ogni caso vorrei concludere dicendo che nessuno è mai venuto sotto casa vostra ad offendervi per la vostra eterosessualità e neppure a dubitare di essa. Perciò non fate al prossimo ciò che non vorreste venisse fatto a voi, anche perché il karma gira, ed è una brutta bestia.