Kamala Harris è diventata la prima donna Vicepresidente degli Stati Uniti d’America.
La comunità LGBT+ ha sperato fino all’ultimo nella vittoria dei Democratici e in particolare della Harris. La neo vicepresidente si è infatti distinta negli ultimi anni per il suo appoggio alla comunità arcobaleno. Nel 2004, come Procuratore Generale di San Francisco, aveva istituito un’unità per i crimini d’odio per indagare e perseguire la violenza contro la comunità LGBT+.
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Successivamente la Harris ha dato il suo contributo alla causa anche come Procuratore Generale della California, si era infatti rifiutata di difendere la Proposition 8, il divieto statale nei confronti del matrimonio egualitario approvato con voto popolare nel 2008. Una volta diventata Senatrice ha sostenuto poi l’Equality Act, provvedimento contro ogni tipo di discriminazione.
Insomma, Trump se n’è andato ma la cultura dell’odio che ha così aggressivamente seminato continuerà a esistere anche dopo l’insediamento di Biden-Harris di Gennaio 2021. Possiamo almeno sperare che gli attacchi legislativi alla comunità LGBT+ possano diminuire.
Ricordiamo infine le parole di Joe Biden nel primo discorso da Presidente:
Sono orgoglioso della coalizione che abbiamo messo insieme, la più ampia e diversificata della storia. Democratici, Repubblicani e Indipendenti. Progressisti, moderati e conservatori. Giovani e anziani. Gay, etero, transgender. Bianchi, afroamericani, latini, asiatici, nativi americani.
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