Ennesimo episodio di omofobia in Italia, questa volta a Marzamemi, in provincia di Siracusa. Il fatto è stato riportato nelle scorse ore dalla Presidente di Arcigay Siracusa Lucia Scala. Il 31 luglio tre turisti si sono recati a cenare in un noto locale di Marzamemi e sono stati aggrediti verbalmente per il loro orientamento sessuale, semplicemente perché non avevano gradito il cibo e il servizio offerto dal locale.
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“Un fatto increscioso che insulta l’intera comunità LGBT+ in uno splendido posto come Marzamemi” dichiara la Scala. “È inaccettabile che un noto ristorante di Marzamemi, facendosi possibilmente scudo con la propria fama, si possa permettere il lusso di insultare per il proprio orientamento sessuale dei clienti che non hanno gradito né la cena né il servizio ricevuto e che il concetto ‘omofobo’ venga ripetuto con ironia anche a seguito di una recensione negativa scritta sulla nota app Tripadvisor”.
“Dopo aver avuto una pessima cena i ragazzi, che hanno lamentato anche un servizio arrogante e scadente, si sono lamentati con il proprietario. In particolare uno degli ospiti ha spiegato educatamente ed in disparte al proprietario la propria delusione. Con modi violenti il proprietario ha urlato e insultato i commensali pretendendo l’immediato pagamento e l’abbandono del locale da parte dei ragazzi”.
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E ancora: “Sembra paradossale come affermare con educazione di non aver gradito una cena possa portare nell’immediatezza a ricevere commenti a sfondo omofobo, commenti che non sono stati solo verbali ma anche scritti a seguito delle recensioni negative, dallo stesso proprietario che si è permesso il lusso di insultare anche uno dei ragazzi per il nome. Ecco perché c’è bisogno più che mai, oggi, di una legge a tutela affinché chi si permette di puntare il dito, offendere e schernire degli esseri umani per il proprio orientamento sessuale venga punito. Mi vergogno profondamente di quanto accaduto e mi auguro che il proprietario dell’esercizio commerciale abbia almeno la decenza di scusarsi non solo per l’accaduto ma anche per quanto di indecoroso scritto”.