Questa settimana, il Network LGBT russo scrive che due persone sono morte e altre 40 sono state arrestate perché appartenenti alla comunità LGBT+.
Il Ministro dell’Europa ha richiesto un’indagine circa la persecuzione della comunità LGBT+ in Cecenia. Questa settimana, il Network LGBT russo ha denunciato la morte di due persone e l’arresto di altre 40 durante l’ennesima repressione nei confronti della comunità LGBT+ nella regione russa.
Nel 2017 è stato riferito che più di 100 uomini omosessuali sono stati arrestati, torturati e uccisi in Cecenia. Quando le autorità cecene hanno negato l’accaduto, gli investigatori non hanno potuto fare nulla. Nelle relazioni, infatti, mancavano prove a sostegno delle pesanti accuse. Ora il ministro dell’Europa Alan Duncan ha richiesto un’indagine urgente sui nuovi report che definiscono la repressione contro la comunità LGBT+ “assolutamente terrificante”.
In una dichiarazione pubblicata su Gov.uk ha affermato: “La persecuzione di persone LGBT+ in Cecenia è assolutamente terrificante. Le ultime inchieste rivelano che due persone sotto custodia sono morte in seguito a tortura e altre 40 sono state detenute. Tutto ciò a causa del loro orientamento sessuale. Essere perseguitati perché appartenenti alla comunità LGBT+, in qualsiasi paese del mondo, è abominevole. Le autorità russe devono proteggere i loro cittadini dalle violazioni dei diritti umani e investigare sull’accaduto. Non dovrebbe esistere impunità per coloro che commettono tali crimini. Noi e la comunità internazionale abbiamo fatto appello più volte al Governo russo perché indaghi e prenda dei provvedimenti contro i responsabili delle violazioni dei diritti umani in Cecenia. Abbiamo fatto ricorso anche al Meccanismo di Mosca dell’OCSE del 2018”.
“Tutti sperano che la Cecenia possa finalmente porre fine a queste persecuzioni barbariche. In questo modo potrebbe entrare nel mondo moderno fatto di civiltà e tolleranza.”
Il Ministro ha continuato dichiarando: “In seguito a report simili risalenti al 2017, il Meccanismo di Mosca dell’OCSE invocato da 16 paesi nell’anno seguente, ha formulato delle raccomandazioni alla Russia. Esortiamo il Kremlino a implementare tali raccomandazioni con urgenza e a mantenere i suoi obblighi internazionali in materia di diritti umani nei confronti dei suoi cittadini”.