In questo momento di pandemia globale le persone LGBT+ che vivono nei Paesi dove l’omosessualità è reato stanno affrontando un momento difficile e di paura. Succede in Africa, soprattutto in Nigeria dove l’omosessualità è punita con l’ergastolo o con la pena di morte e la lapidazione. Ricordiamo che proprio la Nigeria è uno dei Paesi più omofobi del mondo e permette abusi e violenze perpetrati nei confronti della comunità LGBT+. Il governo nigeriano ha istituito dei blocchi per fermare la diffusione del virus e attuato la quarantena obbligatoria e dunque molti giovani appartenenti alla comunità LGBT+ fanno fatica ad accedere alle cure mediche per l’HIV e alle cure per il Covid-19.
LEGGI ANCHE: Iconize, il noto influencer, aggredito in centro Milano perché gay – VIDEO
LEGGI ANCHE: Nigeria: due uomini sorpresi durante un atto sessuale, vengono picchiati dalla folla
Nonostante la difficile situazione molti attivisti hanno cercato di migliorarla con non poche difficoltà in quanto non esistono protezioni o diritti per le persone LGBTQ+. La situazione sembra però si stia sbloccando proprio in questi giorni, con un allentamento delle restrizioni che permetterebbero alle persone omosessuali di poter avere maggior accesso ai farmaci antivirali per l’HIV in modo che le persone che hanno contratto la malattia possano riprendere le loro cure. In questo periodo di pandemia gli attivisti hanno cercato di rimanere in contatto con le persone LGBTQ+ grazie alle piattaforme digitali, dimostrando così una grande solidarietà.