Nel giugno 2018 a Siena si è svolto il “Toscana Pride” e il prof. Francesco Simoni, insegnante della scuola media Montevarchi, era stato fotografato vestito da angelo.
La foto era stata postata sui social network da Francesco Giusti, ex segretario ed esponente di punta della Lega a Siena, con il commento: “Farà coccodé?!?”. Centinaia gli insulti omofobi ai danni del docente ma uno in particolare ha colpito l’opinione pubblica: quello di Paolo Benini, attuale assessore allo sport e all’Università della Lega, che aveva risposto ad un commento di un utente che parlava di “disorientamento mentale” pubblicando la foto della copertina del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.
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Francesco Simoni ha deciso quindi di denunciare Benini, l’autore del post, e altre sei persone che avevano lasciato commenti omofobi. “Ho una laurea e un dottorato di ricerca. Ho viaggiato in molti Paesi per motivi di studio, la scuola è tutta la mia vita. Queste cose mi fanno male, mi sento ferito come persona, come insegnante e come attivista dell’Arcigay. Siamo nel 2020, queste barbarie devono essere superate”.
Il pm aveva chiesto l’emissione del decreto penale di condanna al pagamento complessivo di 516 euro cadauno, ma cinque indagati si sono opposti e quindi la prossima settimana si terrà la prima udienza.
Intervistato da La Nazione, ha dichiarato: “Ho partecipato e parteciperò sempre al Toscana Pride come a tutti gli altri Pride. Quanto al mio outfit, lo considero molto morigerato visto l’obiettivo di testimonianza rivolta a chi non ha partecipato alla manifestazione per timore o paura. L’invito è di non vergognarsi di quello che si è”.