L’attivista LGBT+ russa Yulia Tsvetkova, già agli arresti domiciliari da due mesi con accuse fasulle di distribuzione di pornografia, affronta nuove accuse di presunta violazione della legge russa sulla “propaganda gay”.
La polizia sostiene che Tsvetkova, 26 anni, abbia violato la famigerata legge sulla “propaganda gay” del paese pubblicando sui social un disegno fatto da lei, raffigurante due coppie dello stesso sesso con i loro bambini e la didascalia “La famiglia è dove l’amore è. Sostieni le famiglie LGBT+!”
Tsvetkova rischia già fino a sei anni di reclusione per l’accusa di pornografia.
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In una recente intervista, Yulia ha dichiarato di aver realizzato il disegno lo scorso anno per sostenere una coppia omosessuale che è dovuta fuggire dalla Russia dopo essere stata presa di mira dalle autorità per aver adottato due bambini.
Tsvetkova è stata sottoposta al controllo della polizia lo scorso anno dopo che l’omofobo Timur Bulatov ha presentato denunce scritte contro di lei. Bulatov è particolarmente noto per l’identificazione di presunti insegnanti LGBT, per averli inviati ai presidi scolastici e per aver chiesto il loro licenziamento per proteggere i bambini dalla “propaganda gay”. Nel 2016, furono 65 gli insegnanti a perdere il lavoro per causa sua.