Taylor Swift ha celebrato l’inizio del mese del Pride chiedendo l’approvazione dell’Equality Act alla Camera. Il disegno di legge andrebbe ad integrare il Civil Rights Act del 1964, portando l’identità di genere e l’orientamento sessuale tra le categorie protette dalle discriminazioni a livello federale. Ora deve avere l’approvazione dal Senato, dove i repubblicani guidati da Trump sono in maggioranza; secondo questi ultimi infatti le leggi contro la discriminazione violano i diritti religiosi delle persone.
La cantante ha mandato una lettera al Senatore Lamar Alexander per contestare la posizione della Casa Bianca contro la legislazione.
“Personalmente, respingo la posizione del Presidente secondo cui la sua amministrazione sostiene la parità di trattamento di tutti, ma che l’Equality Act nella sua forma attuale è pieno di pillole di veleno che minacciano di minare i diritti dei genitori e della coscienza. No”, ha scritto Swift. “Non si può prendere la posizione che si sostiene una comunità mentre si condanna nel prossimo respiro come andare contro la ‘coscienza’ o ‘diritti dei genitori’. Questa affermazione implica che c’è qualcosa di sbagliato nell’essere altro che eterosessuale e cisgender, che è un messaggio incredibilmente dannoso da inviare a una nazione piena di famiglie sane e amorevoli con genitori, figli o figlie dello stesso sesso, non binari o transgender”.
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Taylor ha dunque creato una campagna ad hoc lanciando l’hashtag #lettertomysenator invitando tutti i cittadini a scrivere delle lettere ai senatori per far sentire la loro voce. Inoltre ha creato una petizione che ha raggiunto le 10 mila firme in 40 minuti.
Questa non è la prima volta che Swift intraprende azioni politiche, in particolare a sostegno della comunità LGBTQ +. Nel 2018 aveva pubblicato un post su Instagram che incoraggiava i seguaci a registrarsi per votare nelle elezioni di medio termine del 2018. Ha anche appoggiato il candidato democratico Phil Bredesen, l’oppositore repubblicano del senatore Marsha Blackburn.