Tiziano Ferro è stato uno dei protagonisti assoluti di questo Festival di Sanremo. Il monologo del cantante, durante la finale della famosissima kermesse musicale, ha lasciato il pubblico sanremese senza parole.
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«La felicità non è un privilegio, è un diritto. A 40 anni penso proprio non ci sia bisogno di raccontare da che parte sto. La mia storia si scrive da sé. A 40 anni, per la prima volta ho sognato Dio. Aveva il viso di un adolescente e mi diceva che ho strappato a morsi la vita che volevo. A 40 anni, ho scoperto che non voglio essere una persona alterata dal male. Dove l’arroganza urla, il silenzio elegantemente afferma. A 40 anni ho imparato che non bisogna negarsi all’amore del padre e della madre, mai, né per orgoglio né per timore. L’amore è un lavoro lento e faticoso, fatto di mediazione e di pazienza. Basta ascoltare».
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E ancora: «Ci ho messo 40 anni, ma adesso so che il brutto tempo non esiste. È tutto un susseguirsi di stagioni. Solo questione di ripararsi o scoprirsi al momento giusto. A 40 anni guardo il mondo attraverso il filtro delle mie cicatrici. E grazie a loro curo le ferite che arriveranno. Ho 40 anni e voglio dire al mondo che nessuno dovrebbe mai decidere di vivere soffrendo. E nessuno dovrebbe mai voler morire. Perché subire non è una disgrazia, è una scelta. E la felicità non è un privilegio, è un diritto».
E infine: «Non sono sbagliato. Nessuno lo è».