Recentemente in Ucraina due esponenti del partito “Il servo del popolo” hanno proposto una legge contro la propaganda LGBT+. La proposta di legge arriva da un sacerdote molto conosciuto a capo della parrocchia della chiesa avventista di Černivtsi, il vescovo Mikola Hunko, che ha anche istituito un’associazione dal nome “Černivtsi per uno stile di vita sano”, basata sull’idea della famiglia tradizionale.
Nella città si sono susseguiti negli anni una serie di eventi a sostegno della comunità LGBT+ tra cui ricordiamo la “marcia dell’orgoglio” meglio conosciuta come “Pride”. Proprio per questo Hunko ha proposto un disegno di legge che vieti la propaganda omosessuale che, a detta del vescovo, “si sta diffondendo troppo velocemente”. La petizione di Hunko ha raccolto più di 250 firme e ha avuto il sostegno dei deputati del consiglio comunale, ma il sindaco di Černivtsi Oleksiy Kaspruk si è dissociato dalla proposta di legge e l’ha dichiarata incostituzionale.
LEGGI ANCHE: Il Vescovo di Ventimiglia contro la legge Zan: «Fermate questa legge liberticida e ideologica»
In tutto il paese si sono tenute marce contro la proposta di Hunko e per il sostegno della comunità LGBT+. Hunko ritiene che se un bambino vede per strada una coppia dello stesso sesso o assiste ad un pride, potrebbe essere affetto da una “dissonanza cognitiva” e si basa sull’articolo 51 della costituzione ucraina che afferma: “il matrimonio è tra donna e uomo”; egli sostiene inoltre che tutti gli eventi a favore della comunità omosessuale porteranno all’accettazione di una famiglia non tradizionale, ovvero non conforme alle norme. Hunko propone infine di eliminare i termini “omosessuale” e “transessuale” ed eliminare dalla legislazione ucraina il termine “uguaglianza di genere”.
LEGGI ANCHE: College nel Tennessee revoca una borsa di studio dopo aver scoperto che lo studente è gay
LEGGI ANCHE: College nel Tennessee revoca una borsa di studio dopo aver scoperto che lo studente è gay
“Il disegno di legge proposto è una sorta di omofobia delle caverne che sta tornando alla riscossa. E, guarda caso, le iniziative del governo attuale coincidono con le narrazioni della Federazione Russa. Sappiamo tutti che si concluderanno con la limitazione dei diritti umani, come è accaduto in Russia” afferma Boris Chmilevskyjil, presidente dell’associazione per i diritti umani Alleanza Globale, che ha inoltre sostenuto che i deputati che hanno proposto la legge stiano seguendo l’esempio Russo di Putin e si teme un riscontro negativo da parte dell’Europa nel caso la legge venga approvata. La conferma avverrà a settembre quando i deputati voteranno a favore o contro la legge sulla propaganda LGBT+.