L’acclamato scrittore e attivista Mark S. King sa come rinascere dalle proprie ceneri, il che lo rende più che degno di essere uno dei candidati alla vittoria del The Advocate’s Champions of Pride (premiazione annuale del magazine Advocated durante la quale vengono premiati attivisti, artisti, politici, influencer e persone della porta accanto che portano avanti lo spirito di ribellione di Stonewall nelle comunità LGBT+ di tutti i Paesi del mondo).
Scoprire di essere sieropositivo nel 1985 ha portato Mark ad un viaggio ispiratore, ha infatti iniziato a lavorare per rinomate organizzazioni come la Fondazione Shanti di Los Angeles e AID Atlanta, e gli ha permesso di creare il suo pluripremiato blog, My Fabulous Disease.
Il suo enorme lavoro per la comunità queer e la sua esperienza gli hanno permesso di apparire su ABC News, 48 Hours, CNN, The New York Times e molti altri. Attualmente vive a Baltimora con suo marito e la sua missione é incoraggiare la gente a dire la loro verità riguardo i temi dell’HIV. E non si fermerà mai.
“Sono orgoglioso di parlare ad alta voce delle cose di cui provo più vergogna e che sono state un’enorme sfida per me, e penso sia esattamente questo il significato della mia vita,” dice King, che è gay, vive con l’HIV ed è anche un ex tossicodipendente. “Queste sono tre realtà che normalmente marchiano negativamente le persone, sono per me invece motivi di orgoglio e sono felice di averne parlato apertamente per poter aiutare anche altre persone”.
LEGGI ANCHE: Y’all Better Quiet Down – Strascichi di Omofobia Internalizzata, Coming-out e Queer
L’anno scorso King ha incontrato uomini gay di tutto il mondo alla Conferenza Internazionale sull’AIDS ad Amsterdam, molti dei quali provenivano da Paesi in cui rischiavano la reclusione o la morte per aver ammesso di essere gay. Per lui è stata una delle cose più stimolanti che abbia vissuto nell’ultimo anno. “Provenivano da ogni Paese del mondo” dice, “e ho avuto modo farmi raccontare la loro storia. Ero in compagnia del vero coraggio. Persone che stanno combattendo per diritti umani basilari”.
Essendo sopravvissuto per molto tempo alla malattia, King incoraggia le persone sieropositive a condividere le loro storie in modo che possano aiutare anche altre persone. “Non ho passato 35 anni di dolore per niente. Credo che la ragione di tutto questo sia stata permettermi di capire meglio gli altri”.