Il famosissimo arbitro di Rugby, Nigel Owens, decide di raccontare la sua storia in un intervista schock a Channel 4 Sport.
L’uomo infatti tentò il suicidio perché non accettava la propria omosessualità.
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“A 24-25 anni ero messo davvero male. Soffrivo di depressione, ero bulimico e non riuscivo a uscire dagli steroidi. Da qualche parte lessi un articolo che diceva che con la castrazione chimica si potevano placare gli istinti sessuali. A quel punto pensai ‘ok, c’è una via di uscita. Ho una cura’, perché non volevo essere gay. Così andai dal dottore e gli dissi ‘Guarda, credo di essere gay e non voglio esserlo, quindi voglio essere castrato chimicamente‘. Lui mi rispose ‘Guarda che non funziona così‘ e io uscii dal suo studio in condizioni peggiori di come ero entrato. Dopo una settimana nera pensai che a quel punto di rimaneva soltanto una strada per uscirne. Così feci una cosa di cui mi sarei pentito per il resto della mia vita: scrissi una lettera ai miei genitori spiegando, senza indicarne i motivi, che la vita non mi interessava più e che avrei posto fine ad essa. Non mi dimenticherò mai cosa gli feci passare il giorno che lessero una cosa del genere, si tratta di qualcosa con cui farò i conti fino alla fine dei miei giorni. Mi feci di paracetamolo, presi una bottiglia di whiskey e me ne andai di casa con una pistola carica, ma ciò che doveva togliermi la vita in realtà mi salvò perché l’overdose di paracetamolo mi mandò in coma. Mamma e papà avvertirono la polizia, tutti iniziarono a cercarmi, mi trovarono e mi portarono in elicottero all’ospedale. Mi feci due o tre giorni di coma, poi mi risvegliai”.
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“Il dottore mi disse: ‘sei un ragazzo molto, molto fortunato. Un’altra mezz’ora e sarebbe stato troppo tardi per salvarti‘. Restai in ospedale qualche altro giorno e quando finirono le visite, allora venne il momento che mi salvò davvero la vita. Mia mamma venne da me e mi disse: ‘se hai intenzione di rifare ciò che hai fatto, allora la prossima volta prendi anche me e papà perché non vogliamo vivere la nostra vita senza di te‘. Se ne andò senza dire altro e io iniziai a piangere nel mio letto d’ospedale. Lì iniziai a pensare ‘ok, io sono questo. Ci sono un sacco di cose che uno può scegliere nella vita, ma la sessualità non è una di queste”.